Gladio

[...] Il 1 ottobre 1956 era stata costituita, nell'ambito dell'Ufficio "R" del SIFAR, una Sezione Addestramento, denominata S.A.D. (Studi Speciali e Addestramento del Personale).

La S.A.D. ai cui responsabili verrà demandato il ruolo di Coordinatore Generale dell'Operazione "Gladio", si articolava in quattro gruppi:
Gruppo Supporto Generale;
Gruppo Segreteria Permanente ed Attivazione delle Branche Operative;
Gruppo Trasmissioni;
Gruppo Supporto Aereo, Logistico ed Operativo.


Alle dipendenze della S.A.D. venne posto il Centro Addestramento Guastatori (C.A.G.) e la Struttura Segreta N.A.T.O. Stay Behind "Gladio", la quale era così strutturata:
Unità di Comando
1 Nucleo Informativo
1 Nucleo Propaganda
1 Nucleo Evasione e Fuga
2 Nuclei Guerriglia
Unità di Pronto Impiego "Stella Alpina" (Friuli-Venezia Giulia)
Unità di Pronto Impiego "Stella Marina" (Trieste)
Unità di Pronto Impiego "Rododendro" (Trentino-Alto Adige)
Unità di Pronto Impiego "Azalea" (Veneto)
Unità di Pronto Impiego "Ginestra" (Laghi Lombardi)

ogni Unità di Pronto Impiego era costituita da:
1 Nucleo Informativo
1 Nucleo Propaganda
1 Nucleo Evasione e Fuga
2 Nuclei Guerriglia
2 Nuclei Sabotaggio

per un totale di 40 Nuclei. Inoltre, esistevano altre 5 Unità di Guerriglia di Pronto Impiego in regioni di particolare interesse. Esistevano, a partire dal 1963 fino al 1972, altresì, 139 Depositi "Nasco". Gli Statunitensi dotarono la Struttura anche di un aereo Dakota C47, nome in codice "Argo-16", fornito per le operazioni di trasporto.

[...] il 28 gennaio del 1994, il magistrato [Carlo Mastelloni: indagini sull'abbattimento dell'aereo del Sid "Argo 16" chiese con un'ordinanza al comandante del IX° Battaglione Col Moschin "di consegnare entro 96 ore la pianificazione vigente, relativa all'impiego del reparto nelle operazioni militari non convenzionali".

[...] il Presidente del Consiglio Carlo Azeglio Ciampi rispose che la documentazione era qualificata della "massima segretezza".

[...] il 16 marzo 1995, arrivò da Bruxelles la risposta del segretario della Nato Willy Claes: "Signor ambasciatore - scrisse Claes al rappresentante della diplomazia italiana, Emanuele Scamacca del Murgo e dell'Agnone - i primi tre documenti richiesti non possono essere declassificati". Un'espressione burocratica per dire: i piani operativi del Col Moschin e del Comsubin sono sigillati con il massimo livello di segretezza dall'alleanza atlantica. Il cosiddetto "top secret Cosmic". Solo uno dei documenti richiesti da Mastelloni era stato desecretato: "Il 410001 escape and exfiltration - scrisse Claes - è stato declassificato Nato riservato ed è stato consegnato alle autorità italiane".
[...] Operazione Gladio e redatto da un anonimo informatore del leader socialista nella primavera del 1991, si legge: "Un superservizio in realtà è sempre esistito, ma non è quello di cui si parla e aveva ed ha compiti informativi, non certo assegnati agli uomini della Gladio". E aggiungeva che, per poterlo definire, era necessario "l'utilizzo di dati classificati Cosmic". [documento dell'ex presidente del Consiglio Bettino Craxi e poi finito al Comitato di controllo dei servizi di sicurezza e alla procura della Repubblica di Roma.


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